lunedì 15 giugno 2009

IL PRESIDENTE DELL'AGPG SI ASTERRA' AL REFERENDUM E INVITA I SUOI A FAR LO STESSO


La parte più consistente degli oppositori del referendum elettorale fa campagna per l’astensione, dal momento che per la Costituzione il risultato della consultazione è valido solo se vota la maggioranza degli aventi diritto, cioè metà degli elettori italiani più uno. Non a caso, lo scontro tra le forze politiche per settimane si è concentrato sulla data del referendum: i suoi sostenitori volevano fosse la stessa delle elezioni europee, alla fine si è deciso per il 21 giugno, in contemporanea con il secondo turno delle elezioni amministrative. Solo l’8 maggio è stata annunciata la costituzione di un Comitato per il no, animato dai Radicali. Secondo Emma Bonino i quesiti sui quali si pronunceranno gli italiani sono una “truffa” perché se vincessero i sì “si aggraverebbe - il Porcellum”, cioè la legge attualmente in vigore. “Si avrebbe un bipartitismo bastardo e coatto che sotto il vestito non avrebbe niente, né garanzie, né collegi uninominali, né Parlamento di eletti”. Chi, come il Pd, invita a votare sì e poi a fare la riforma elettorale, ha affermato la vicepresidente del Senato, “dà la motivazione più aberrante perché l'esito del referendum è vincolante”.Dello stesso parere il Presidente nazionale dell'associazione guardie giurate Giuseppe ALVITI,che propone una bella gita al mare invece che di recarsi al voto referendario

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